S. Donato, 10° Abate di Montevergine, nacque in Acerno non si sa in quale anno. Fu Abate di Montevergine dal 1208 fino al 16 ottobre 1219, giorno della sua morte. Secondo alcuni il suo nome di battesimo fu Cunto Donatello. La sua festa si celebra il 13 novembre, insieme a Berardo, Marco, Pascasio, altri abati di Montevergine, ed il monaco Giodaco; di essi Donato è l’unico noto nella storia dell’Abbazia.
Si dimostrò un attivissimo Superiore Generale della Congregazione Verginiana, fondata da S. Guglielmo da Vercelli; saggio amministratore dei beni feudali dell’abbazia, allargò il campo di azione dei monaci verginiani, con nuove fondazioni alle dipendenze della Casa madre, non solo nell’Italia Meridionale, ma anche in Sicilia, dove fondò il monastero della Roccella presso Collesano (Palermo)
Per la sua oculata amministrazione, si guadagnò largamente la stima ed il favore dell’imperatore Federico II, il quale elargì all’abbazia di Montevergine, privilegi, esenzioni e numerose donazioni, i cui redditi in gran parte vennero destinati in favore dei poveri.
Un’antica tradizione narra che dopo la sua morte il corpo fu trasportato nella città di Acerno, suo paese d’origine. Siccome in quel tempo la Chiesa Cattedrale era in costruzione, vi è memoria che fu seppellito nella chiesa intitolata a S. Leo (il papa che fermò Attila), che era in quei tempi un possedimento del Monastero di Montevergine.
Gli Acernesi fin dal 1500 ne celebravano la festa nella seconda domenica di luglio col nome di S. Donatello, per distinguerlo da S. Donato Vescovo e Martire di Arezzo; tale festa venne soppressa nel 1836 dal vescovo Marino Paglia, che mutò la festa di S. Donatello in Patrocinio di San Donato, un doppione anticipato della festa del 7 Agosto. Il culto verso il Santo, però, continuò ancora per oltre un secolo e mezzo, fino a quando, negli anni '70 del 1900, questa millenaria tradizione non fu definitivamente interrotta.
Affinché la memoria storica non andasse perduta, Acerno ha dedicato una strada al suo Donatus Acernensis.